pp.168, brossura
Cesare De Santis, detto "Batti" era nato a Sternatia il 24 maggio 1920. Bracciante agricolo, si dedicò sin dalla più giovane età alla poesia, che avvertì come fisiologica esigenza. La prima raccolta è del 1938: Milo Miristicò. Morirà a Milano nel dicembre del 1986, portando con sé il dolore più volte manifestato che, morto lui, sarebbe pure perita in Sternatia la lingua grika. La sua produzione - in gran parte inedita - è piuttosto vasta e accoglie oltre che poesie, racconti, poemetti, riflessioni sulla lingua, in griko, ma anche in dialetto.
Le poesie della raccolta, "...ce meni statti", sintetizzano le varie fasi della vita poetica di Cesare, tanto da coprire un arco di tempo che va dagli anni quaranta agli anni ottanta. In tutte le poesie si coglie l'anima ammonitrice ed orgogliosa del poeta, che è sentimento d'amore, quando i suoi versi percorrono distanze e confini lontani al cuore dei suoi cari (Dalla nota redazionale di G. Pellegrino).