pp.200, brossura
Nella Roma papale a Napoli capitale del Regno, i fratelli Orlandi acquistarono meriti ecclesiastici e culturali, il clima del rilancio pastorale di stile tridentino di Benedetto XIV e del riformismo giurisdizionale di Carlo Borbone e del reagente Tanucci, rivolto adamo tornare le strutture ecclesiastiche del meridione. La nomina alla sede vescovile di Molfetta, come quella del fratello, alla sede vescovile di Giovinazzo, avvenne in questo clima di convergenze del papà Romano e del re napoletano su questi ecclesiastici. Entrambi fratello Orlandi, giunti alla loro sedi di in terra di Bari, si misero a fare Vescovi residenti, visitatori e legiferanti, preoccupati della cura animarum delle due città adriatiche, della vita religiosa e morale dei fedeli e della condizione del clero.
Antonio Scarascia lo mette in evidenza: Per Giuseppe, filosofo e matematico, e per Celestino, geologo e agronomo, una scelta convinta.