pp. 155, brossura
"Queste pagine potranno sembrare cronaca spicciola di vita contemporanea e oleografia di una società decadente, condannate quindi a subire l’usura della contingenza e dell’evoluzione storica; ma, a leggerle profondamente, ci si trovano motivi sovratemporali e piaghe e vizi ricorrenti nella storia d’ogni tempo. Pagine dalla forma popolareggiante, perche siano accessibili a tutti, perche siano lette da tutti . Satira spietata, mordace, graffiante, implacabile che mette a nudo il nostro tempo, senza edulcorazioni e compromessi. Ho scritto per mettere in crisi questa societa barocca, verbosa e festaiuola, per responsabilizzare l’uomo moderno, galvanizzato e abbagliato da una vita colorata, da una tecnica alienante, per richiamare tutti al senso di misura, all’equilibrio, all’onestà. Queste pietre scagliate, con ironica violenza e con violenza d’amore, demolendo, costruiscano! Non avrei scritto invano... ...Cc’e te crepi te risi e de chianti... Ni l’haggiu cantate a tutti quanti"